Panzer DNA
Recensione di: Stefano Scaccianoce #1972/1989 Centro Ipms “Tuttoinscala” Roma
Panzer DNA
German Military Vehicles of Word War II
Camuflage, Markings, Organization
Autori Daniele Guglielmi e Mario Pieri
In Redazione/Segreteria è pervenuta una copia del volume che ho passato al Socio Stefano Scaccianoce per una recensione, a lui la parola.
Livio Gonella
Il nuovo libro edito dall’AMMO MIG è una bella sorpresa poiché non è la solita esposizione di bei profili a colori o immagini di splendidi modelli realizzati con tutti i prodotti giusti (comunque giustificabile per un produttore di tali articoli), ma è un riuscito tentativo di
raccogliere in uno spazio limitato, 140 pagine, tutte le informazioni utili a realizzare un modello appartenente alle forze armate tedesche che parteciparono alla seconda guerra mondiale.
Come modellista appassionato di "panzer" la realizzazione di una buona replica non può limitarsi a effetti d’invecchiamento o scelte cromatiche, affascinanti dal punto di vista di quello che si vuole comunicare, ma la storicità di quello che realizzo è un punto di partenza, secondo me, irrinunciabile.
Questa pratica guida, perché questo è, permette in maniera rapida, di mettere ordine in una materia veramente complessa e, qualora ci affidassimo a Internet, spesso non sappiamo come muoverci.
Suddiviso in sette capitoli, prende in esame i seguenti argomenti.
Le Balkenkreuz, simbolo di nazionalità
La composizione delle unità militari, divisioni corazzate e fanteria meccanizzate e i Waffenfarbe (sistema che attraverso l'uso di colori differenti evidenzia le branche di servizio).
I marchi, elementi grafici usati per identificare le unità (simboli divisionali), i simboli tattici, marchi che identificavano i ruoli e l'appartenenza (per esempio un semicingolato può appartenere a un battaglione corazzato, fanteria, artiglieria, sanitario, etc.). Sempre tra i marchi sono messe le numerazioni dei mezzi corazzati e le targhe dei stessi.
Colorazione e mimetiche, capitolo che va dal periodo pre guerra fino alla fine del conflitto e le differenze secondo i fronti e delle condizioni climatiche, territori innevati o desertici. A mio avviso, uno dei capitoli più interessanti.
Lo Zimmeit, origini uso e applicazione.
Il Ranking, utile comparazione tra modalità di graduazione tra le forze militari tedesche e quelle angloamericane. Utile per noi modellisti ogni qual volta si volesse completare un modello con un o più elementi dell'equipaggio.
Modalità di segnalazione, argomento per me poco conosciuto dove vengono spiegati l'uso delle bandiere e dei semafori per comunicare e anche i pannelli utilizzati sulle auto dei comandanti.
Il libro termina con due appendici, una per le abbreviazioni dei termini usati e l'altra, molto interessante, sui costi (sapete quanto costava un Tigre?).
In conclusione, un ottimo manuale ricco di belle immagini, di rapida consultazione che aiuta il lettore a meglio orientarsi nel complesso DNA dei mezzi corazzati tedeschi del secondo conflitto mondiale. Indirizzato a un’ottica modellistica, certo, ma con un occhio attento alla storicità di ciò che costruiamo. Aspetto del modellismo che si è un po’ perso e che durante i concorsi modellistici dei miei albori era una discriminante imprescindibile (così come l'assemblaggio) ma che ora ha lasciato il posto alla realizzazione pittorica (intesa come riproduzione degli effetti atmosferici, ambientali e d'usura, si sono un po' polemico). Un plauso va anche a Mig Jimenez per la passione e l'amore che mette nel suo lavoro.
Molto consigliato.
Due parole sugli autori Daniele Guglielmi e Mario Pieri
Daniele Guglielmi, consulente amministrativo, modellista, ricercatore storico, conferenziere, collaboratore di aziende e autori internazionali, nel corso degli anni ha pubblicato numerosi articoli, libri, mappe. Studioso di storia militare, può contare su un'importante rete di amicizie e conoscenze tra i maggiori esperti del settore.
Mario Pieri,, sin da ragazzo si è appassionato alla storia militare e al modellismo, inteso soprattutto come mezzo associativo e didattico. Negli anni Ottanta e Novanta ha affiancato all'attività modellistica la scrittura di articoli per riviste specializzate e l'organizzazione di mostre a tema. Dopo una pausa di alcuni anni dovuta a motivi di lavoro all'estero, ha ripreso le attività di ricerca affiancandole a quelle di redazione e di traduzione, in collaborazione con varie case editrici.