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Campini Caproni n°1 - Valom 1/72

testo di: Roberto Zambon IPMS #250

 

La storia degli esperimenti dell'Ing. Campini sulla propulsione a reazione e i risultati nell'applicazione aeronautica sono troppo noti e rimando alla bibliografia per chi volesse approfondire. 
Agli inizi degli anni '70 del secolo scorso la Delta di Milano immise nel mercato un modello del CC.1 (ripreso un decennio dopo da un negozio col nome Delta 2) che, fino ad ora, è rimasta l'unica rappresentazione di plastica di questo velivolo. 
Nel mercato dell'usato i pochi esemplari che si trovano hanno raggiunto prezzi da collezionisti e non da modellisti! 
Ora la Ceca Valom riprende il soggetto nel suo tradizionale sistema di stampaggio 'short-run', con l'aggiunta di un po' di resina e di un canopy in “vacuum-form”. 
La scatola contiene un'unica stampata con 24 pezzi di plastica grigia, due resine con le ruote e il diffusore da mettere nella presa d'aria, due canopy termoformati e un foglietto di decals e di fotoincisioni con gli strumenti su acetato trasparente (uno anziché' due nella mia scatola). 
Le istruzioni sono chiare e ben disegnate con un secondo foglio a colori per la colorazione, con le indicazioni dei riferimenti dei principali produttori e il F.S. La colorazione stessa è molto basica dato che i prototipi erano in metallo naturale con solo le insegne di nazionalità altrettanto basiche. 
La scelta è tra la colorazione del volo Linate-Guidonia del 30-11-1941 e quella dell'esposizione alla MAF 56 a Fiumicino. 
Il modello assomiglia molto al vecchio Delta e ne riproduce i difetti che sono le ali di apertura giusta ma con la corda troppo stretta alla radice, la fusoliera con una sezione troppo stretta, i piani di coda e il timone che sono un misto tra le varianti dei due prototipi. 
Montato da scatola si ottiene un modello che ricorda il soggetto originale, ma per farne una riproduzione corretta, il lavoro è molto, specie per la fusoliera che è praticamente da rifare. 
Gli interni sono molto spartani, come del resto nell'originale, ma a modello finito e specie con i canopy chiusi, si vede ben poco. 
Per chi volesse cimentarsi consiglio di recuperare tutta la documentazione possibile e scegliere un preciso momento della vita dei prototipi, perché a ogni volo c'erano, come giusto su macchine sperimentali, delle modifiche. 
In conclusione un modello che non copre il buco nella collezione dei velivoli italiani. 

Sample model thanks to my wallet. 

Bibliografia: 
G. Alegi Campini Caproni Ali d'Italia mini n. 5 ed. La Bancarella Aeronautica 
G. Evangelisti Gente dell'Aria 2 ed. Olimpia 1994 
Aerofan 3/1981; 4-5/1988 

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