Breda 65 - Az Model 1/72
testo: di Rudy Iemmi - IPMS #313
Correva l'anno 1972, ero da poco iscritto all'IPMS, quando vidi sul Notiziario la pubblicità dei modelli dell'inglese Rareplanes e del Breda 65 che ordinai subito e fu il primo modello che NON riuscii a completare (per dirla tutta, nemmeno a iniziare decentemente). Ovviamente per tante ragioni, perché era un vacuformed e quindi bisognava diventare matti a tagliare e lisciare i pezzi, perché non avevo una gran pazienza per queste cose, perché mancavano i pezzi piccoli (da auto costruire) ed anche le decals (all'epoca praticamente introvabili). Poi ne vidi uno o due costruiti e cominciai a pensare che esistessero esseri superiori o che comunque c'erano dei modellisti molto più tenaci e bravi di me.
Diversi anni più tardi (1990), sempre per posta, ordinai il nuovo modello della francese EuroKit, stavolta era uno short run, quindi un bel passo avanti ma ancora piuttosto grezzo essendo il motore solidale con la NACA, gli interni limitati a cloche e seggiolino e quindi via di autocostruzione e stucco. Era un esemplare con motore K14 (ma il pezzo dell'anello Magni, di difficile adeguamento alla necessaria curvatura, fu sostituito da quello in vacuform della Rareplanes) e la costruzione andò avanti fino all'assemblaggio dell'aereo senza cappottina (ancora in vacuform) ma poi anche questo modello si fermò. Si fermò perché nel frattempo (1999) era uscito il nuovo modello dell'italiana RCR riguardante la versione con motore A80, anch'esso short run (sempre con cappottina in vacuform) e lievemente superiore all'EuroKit ma apparentemente di non semplice assemblaggio.
Infatti, dopo la preparazione e pulitura di alcuni pezzi e diverse prove a secco, è rimasto anch'esso nella scatola di cartone originaria. Si tenga presente che poco tempo prima (1997) era uscito il volume n. 7 della collana Ali d'Italia della Bancarella Aeronautica di Torino dedicato al Breda 65, dove erano presenti i bei disegni al tratto in 1:72 di Brioschi, che andava a integrare il precedente libro di G. Garello 'Il Breda 65 e l'aviazione d'assalto' Ed. dell'Ateneo e Bizzarri del 1980. Mentre meditavo sul possibile da farsi (o sul non da farsi) sono passati altri dieci anni (si dice sempre 'come passa il tempo') ed è uscito il modello con motore A80 della Ceca AZ Model (n. 7255) che ho acquistato da Hannants, con immutata fiducia nella sua realizzazione, nel gennaio 2009, per un importo (quota parte di spese postali compresa) di equivalenti Euro 22,40.
In questo kit ci sono le decals per un esemplare dell'Aviazione Legionaria durante la guerra civile spagnola nel 1938 e per uno della Regia Aeronautica, 159^ Squadriglia. nel 1940. Nell'altro kit messo in commercio in contemporanea (n. 7254) ci sono le decals per altri due esemplari della R.A. sempre della 159^ Squadriglia. durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel kit si trovano ventotto pezzi in un PVC satinato di colore ocra, la cappottina stampata, ancora! in vacuform (non c’è modo di sfuggire a questa persecuzione) e in duplice esemplare, cinque pezzi in resina (scarichi, ruote, motore a doppia stella e NACA) e una lastrina con diciotto pezzi in metallo riproducenti tiranti, cinture, pedaliera, aste dei bilancieri per entrambe le stelle del motore e cruscotto (da abbinare a un acetato riproducente gli strumenti) mentre alcuni pezzi sottili sono da realizzare con lo sprue stirato.
Le pannellature finemente incise corrispondono, direi esattamente, con i profili di Brioschi in 1:72 presenti nel libro della Bancarella Aeronautica. Anche in pianta le pannellature corrispondono ma i disegni in 1:72 riguardano solo un'esemplare con motore K14 mentre i disegni in pianta dell'esemplare con motore A80 sono riprodotti solo nella scala 1:48. Ad ogni modo le dimensioni dell'apertura alare sono conformi a quelle dell'aereo vero riportate sempre nel libro e che sono leggermente diverse tra gli esemplari dotati dei due diversi tipi di motorizzazione. Occorre inoltre perforare i quattro vani per la fuoriuscita delle bombe ma poi bisognerà dettagliare anche quest'interno (specie se uno lo vorrà esporre su uno specchio). Il tutto presenta una certa finezza nella modellazione e nel dettaglio com’è ormai comune nei kit short run di produzione Ceca.
Questo, a parte la cappottina vacuform, dovrebbe essere il kit allo stato dell'arte del nostro Breda e non sembra nemmeno troppo impegnativo ma, come si dice, tra il dire e il fare occorre modellare (specialmente la cappottina in vacuform)