Corazzata WARSPITE - La GRAND OLD LADY della Royal Navy
modello di: Carlo Alonzi IPMS #2993
Impostata nel 1912 e completata nel 1915 ebbe il suo battesimo del fuoco nientemeno che nella battaglia dello Jutland, dove insieme a quella tedesca si affrontarono due delle più potenti flotte da battaglia esistenti all'epoca, successivamente partecipò a quasi tutti gli eventi navali di maggior interesse cavalcando le onde dei sette mari; dopo la sua radicale ristrutturazione del 1937 la troviamo, nei primi mesi del secondo conflitto, nel Mediterraneo ad affrontare per la prima volta nella storia la marina italiana
(facendoci ingoiare una pillola da 381) , quindi all'estremo nord-europea nei fatti di Narvik, nelle Filippine, in Australia, per finire a dare supporto balistico nella svolta del conflitto sul continente Europeo, lo sbarco in Normandia.
CARATTERISTICHE |
|
Dislocamento |
35000 tonnellate |
Dimensioni |
lunghezza 196 m larghezza. 32 m immersione 9.50 m |
Velocità |
24 nodi |
Armamento |
8x381 mm; 8x152mm; 8x102mm; + a.a. |
Protezione |
max. 330 mm |
Equipaggio |
1000 uomini |
Il modello ha i suoi annetti sulle spalle e si vedono tutti, il dettaglio, in alcuni elementi, lascia molto a desiderare e le stampate in alcuni punti sono alquanto approssimative, ma la sfida è proprio nell'ottenere qualcosa di valido anche partendo da una base non propriamente perfetta, è stato scelto di riprodurre la nave, orientativamente, come era nel 1942.
Lo scafo
Le due valve dello scafo vanno rinforzate con sostanziosi pezzi di plasticard rigido posizionato sul fondo per prevenire pericolosi svergolamenti delle fiancate, una volta consolidato lo scafo dovremo armarci di pazienza certosina e mano ferma per definire una cinquantina di oblò, appena accennati nella stampata, che alla prima mano di vernice sparirebbero, completati gli interventi si passa alla colorazione; classico rosso antivegetativo per la parte inferiore dello scafo (Humbrol 73) e grigio per la parte superiore (Humbrol 64) il tutto mascherando alternativamente con del nastro Tamiya, infine alla coincidenza delle due sezioni, sempre tramite mascheratura, applicheremo la sottile linea di galleggiamento in nero opaco (Humbrol 33). Solitamente, per modelli che vengono realizzati a corpo intero e quindi non water-line o facente parte di diorami, non calco troppo la mano per quanto riguarda l'invecchiamento, tendo ad eliminare l'appiattimento dovuto alle grosse
superfici monocromatiche agendo solitamente tramite lavaggi successivi con inchiostri di china diluiti, nero e terra di Siena, si ottiene una buona resa in quanto a profondità e definizione delle superfici senza eccedere e quindi compromettere l'effetto generale finale.
Ponte di coperta
Si tratta di un unico pezzo comprendente anche alcune parti dell' hangar degli idrovolanti, per quanto riguarda la parte poppiera, più bassa rispetto al resto della nave, dovremo eliminare totalmente le scalette che portano alla parte superiore che stampate nel blocco somigliano più a due scale mobili del supermarket sostituendole con quelle fotoincise, per quanto riguarda il ponte principale, sulle parti emergenti che normalmente rappresentano botole di accesso o similari, posizioneremo gli appositi coperchi fotoincisi, altra operazione da eseguire è l'otturazione dei macroscopici fori predisposti per inserire le lance di salvataggio che verranno sostituiti anch'essi con le apposite strutture ad 'U' riprodotte finemente in ottone, per quanto riguarda la colorazione, l'intera superficie del ponte principale è stata aerografata con del crema (Humbrol 103) sullo stesso agiremo con i medesimi lavaggi precedentemente descritti, insistendo fino all'effetto desiderato
di evidenziare la struttura lignea del ponte stesso. Terminata questa fase passeremo quindi alla colorazione di tutti i segmenti che dovranno assumere il colore grigio utilizzato per lo scafo (Humbrol 64), per questo tipo di situazioni, dove non sono interessate vaste superfici, utilizzo il pennello in quanto permette una sufficiente precisione, specialmente nei punti di concisione dei due colori, calcolando che potremo uniformare meglio gli stessi sempre tramite le lavature con le chine.
Sovrastrutture
La preparazione dei vari segmenti che compongono le sovrastrutture presenti a prua ed a poppa richiede un delicato e lungo lavoro di perfezionamento, su ognuno di questi, per diversi motivi, si e' dovuto intervenire in maniera più o meno pesante, a partire dalla eliminazione di numerosi eccessi di colata ed escrescenze varie; quindi come in precedenza sono state eliminate tutte le scalette di accesso, grossolane, comprese nelle stampate, dove presenti sono stati eliminati i rulli con i tubi antincendio, riprodotti in maniera molto approssimativa, otturati i fori non più utilizzati e, lavoro di non poco conto, sono stati riprodotti tutti gli oblò presenti nel torrione principale di prua, sulla tuga inferiore e sul complesso presente nella zona poppiera (punta da 0,5 mm). La pittura dei vari elementi non comporta grosse difficoltà, infatti abbiamo agito con pennelli fini delimitando le zone verticali con il solito grigio e le pavimentazioni dei ponti superiori con
del gun metal (Humbrol 53). Discorso a parte va fatto per alcune parti che, divenendo essi stessi dei micro modelli nel modello, necessitano di particolari fasi di lavorazione; come detto precedentemente sul torrione principale abbiamo agito per la definizione degli oblò e di altre piccole migliorie che vanno applicate prima della verniciatura , per verificare al meglio i dettagli da inserire nell'intento di valorizzare il modello possiamo avvalerci dei piani bidimensionali reperibili su internet (per la Warspite ne ho stampato uno di 1,5 metri per 1 metro!). Stesso discorso per il fumaiolo sul quale sono state eliminate ed opportunamente stuccate le tre sedi previste per i balconcini che ospitavano i riflettori, gli stessi sono stati sostituiti con quelli fotoincisi già corredati delle battagliole, chiaramente queste sezioni sono più grandi ed omogenee nel colore e quindi è stato possibile, terminate le migliorie, aerografarle senza alcun problema.
Componenti ulteriormente dettagliati/modificati
Le quattro torri binate dei cannoni da 381 mm. sono state stuccate per alcuni grossi ritiri sul tetto delle torri stesse, i cannoni hanno la parte terminale antivampa troppo evidenziata, sono stati carteggiati con carta vetrata finissima fino alla giusta dimensione e quindi con la punta da 0.5 mm. sono stati forati per dare la giusta sensazione di cavità, sono state applicate quindi le protezioni delle postazioni antiaeree (sezioni di tubicino) ed inseriti, ricostruendoli con plasticard, i telemetri ai lati delle due torri sopraelevate, al termine sono state aggiunte anche le reti di protezione laterali fotoincise. Le due gru poste a centro nave sono state totalmente sostituite con quelle fotoincise, anche le basi con i motori sono state auto costruite a parte utilizzando sprue stirato e pezzi vari di recupero. Nel 1942 l'idro in dotazione era il Walrus, chiaramente non incluso, quindi richiesta alla mai troppo benedetta White Ensign Models per avere i Walrus in 1:600
successivamente gli interventi su questi sono stati l'inserimento delle varie componenti fotoincise presenti nel foglio dedicato, ed infine è stata eseguita l'applicazione delle minuscole decals presenti in commercio.
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